Concetta Persico racconta un mistero seicentesco di Amatrice

Mentre nuove indagini cercano risposte a un caso irrisolto

Un’introduzione carica di mistero

“Questo libro, nato dalla mia immaginazione, lascia ampio spazio alla fantasia del lettore come, del resto ‘la vera storia di Alessandro Maria Orsini, l’ultimo Signore di Amatrice. Leggi ciò che ho scritto come un romanzo, un racconto di fantasia. Una storia, la mia, d’amore, dolore e sangue’, scrive il Principe in una sua lettera. Questo è ciò che vi invito a fare”.

Il giallo storico di Amatrice

La vicenda ruota intorno a un delitto che ha lasciato un segno indelebile nella memoria storica della città. La vittima è Anna Maria Caffarelli, moglie di Alessandro Maria, e il teatro del delitto è Palazzo Orsini, situato proprio di fronte alla Torre Civica di Amatrice, in pieno centro. Oggi di quel palazzo restano solo dei ruderi, che tuttavia danno la percezione dell’imponenza antica e della nobiltà elegante e raffinata che lo ha popolato.

Palazzo Orsini e il mistero irrisolto

C’è, naturalmente, anche un assassino in questo delitto: per le cronache esso risponde al nome di Alessandro Maria Orsini, Principe dell’Amatrice, ma personalmente ho sempre nutrito forti dubbi sulla sua colpevolezza. La verità è che in questo giallo seicentesco entrano in gioco tante dinamiche, non ultime quelle politiche, in un contesto sociale dominato da scontri tra spagnoli e francesi per accaparrarsi i territori.

Intrighi, passioni e potere

E poi ci sono amanti, amiche e/o amici spesso discutibili, rapporti strani, intrighi di palazzo, corse forsennate a cavallo, e, in questo scenario di cui è protagonista un delitto, che è un fatto storico, c’è però anche un altro fatto storico: il grande sisma del 1639, nel quale l’Orsini ebbe un ruolo cruciale sia nell’ambito della ricostruzione che dei soccorsi alla popolazione.

Un romanzo storico coinvolgente

Ci sono ingratitudine, falsità, scarsa pietà, egoismi, ma anche amori, passioni, atmosfere antiche che ricreano ambientazioni fisiche e sociali, rapporti conflittuali, maledizioni, superstizioni, fede, insomma è una storia (vera) in cui c’è davvero un po’ di tutto ciò che fa parte della strana avventura umana sulla terra.

Ma la storia dell’Orsini e della sua sfortunata Principessa, gli amatriciani la conoscono, più o meno. Ciò che c’è, invece, da dire è che questo libro di Concetta Persico è uno scrigno che, se lo si apre, può mostrare preziosità che non ci si aspetta.

Una lettura appassionante

Intanto, è un romanzo storico vero e proprio. Ma è anche una lettura gradevole, che può contare su un linguaggio scorrevole ma non banale, amabile ma non semplicistico, raffinato nella forma e profondo nei contenuti. C’è, in questo romanzo, una conoscenza della storia “vera” e anche della società e della sua conformazione, c’è un punto di vista oggettivo ma anche in grado di scendere nell’intimità delle cose, c’è tanta poesia, sentimento, passione, visceralità.

Un’indagine ancora aperta

Il “cold case” dell’assassinio di Anna Maria è un caso ancora aperto, se ne sta occupando una criminologa di tutto rispetto, una delle migliori menti dei nostri tempi: Roberta Bruzzone, alla quale sto per consegnare la documentazione reperita in questi anni.

Un’investigazione tutta al femminile

Mi piacerebbe che a queste “indagini” prendesse parte anche la mente lucida e acuta di Concetta Persico, il cui approccio a questa “piccola storia” mi sembra un capolavoro di onestà intellettuale. Un’indagine, quindi, tutta al femminile, che dopo quattro secoli potrebbe finalmente portare alla chiusura del caso.

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EMMA

Archeologa ed esperta nella valorizzazione e conservazione del patrimonio culturale, mi occupo anche di tecnologie digitali applicate al settore. Come giornalista, mi dedico alla scrittura e alla conduzione di eventi, promuovendo la divulgazione culturale. Inoltre come amministratrice do condominio certificata, offro competenze specifiche nella gestione di consorzi edilizi per la ricostruzione post-sisma.

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